Margola Franco
(1908 - 1992)
Nato a Orzinuovi/Brescia, iscrittosi all'Istituto musicale Venturi di Brescia, studiò violino con R.Romanini, conseguendo nel 1926 il diploma di magistero, e seguì i corsi di Pianoforte complementare, Armonia e Contrappunto con I. Capitanio. Nel 1927 iniziò lo studio della composizione al Conservatorio di Parma, dapprima con G.Guerrini, poi con C.Jachino ed infine con A. Longo, col quale si diplomò nel 1933. Contemporaneamente Margola coltivò gli studi umanistici. Frutti del periodo scolastico sono composizioni già vigorose, che riscossero subito una calorosa accoglienza. Il suo Campiello delle Streghe, nel 1930, fu premiato al concorso della Camerata Musicale di Napoli e il Quintetto per pianoforte ed archi (1932-33) venne pubblicato ed eseguito da rinomati complessi. Nel 1933 ancora studente Margola incontrò per la prima colta A. Casella, e gli presentò la Preghiera d'un Clefta per canto e pianoforte: il maestro ne fu colpito, tanto che lo invitò a mostrargli altri suoi lavori di più ampio respiro. Stimolato da questo incontro, il giovane si accinse allora a comporre un Trio in la (1934-35) che Casella giudicò subito come uno dei migliori Trii moderni, inserendolo nel repertorio del proprio complesso (Casella Bonucci Poltronieri) ed eseguendolo ovunque in Italia e all'estero, anche in concerti radiofonici. Questa composizione procurò all'autore il Premio Rispoli di Napoli e rappresentò, assieme a poche altre, la musica moderna italiana al IV Festival Internazionale di Venezia nel 1936. Dapprima orientato verso lo stile di Pizzetti, Margola fu poi profondamente influenzato dalla conoscenza di Casella, e lo dimostrò con composizioni come il Quartetto n. 3, col quale vinse il Premio Scaligero di Verona. Col Quartetto n. 4 (1938) vinse il Premio del Concorso Nazionale del Sindacato dei Musicisti a Roma; col Quartetto n. 5. vinse, ex-aequo con Gavazzeni, il Premio San Remo 1938 per la musica da camera. Dal 1936 al 1939 ebbe la cattedra di Storia della Musica presso l'Istituto musicale di Brescia. Fondò un'orchestra d'archi, tutta composta di elementi locali, per l'esecuzione di musiche classiche e moderne. Il primo concerto con questo complesso ebbe luogo nel Teatro Grande di Brescia il 4 novembre 1938, con la collaborazione dell'allora diciottenne A.Benedetti Michelangeli. Nel 1939 Margola fu nominato direttore ed insegnante di armonia e contrappunto nel Liceo Musicale di Messina (Filarmonica Laudamo), impiego che mantenne fino al gennaio 1941, quando venne chiamato per chiara fama ad insegnare Composizione al Conservatorio di Cagliari. Di questo periodo è l'opera teatrale Il Mito di Caino su versi di E.Ziletti, che fu rappresentata per la prima volta il 29 settembre 1940 al Teatro Donizetti di Bergamo per iniziativa del Teatro delle Novità. Il successo lo incoraggiò alla composizione di una seconda opera, il Titone, ancora su versi di Ziletti, che però andò perduta per il siluramento della nave che trasportava i suoi bagagli in Sardegna. Nel 1943 compose il Concerto per pianoforte e orchestra, dedicato ad A.Benedetti Michelangeli e da lui più volte eseguito. Arrestato dai tedeschi mentre si recava alla posta per spedire all'editore Suvini Zerboni questo stesso Concerto, Margola fu deportato nel luglio 1944 a Mühldorf. Il suo Trio per archi, del 1947, fu premiato nel concorso indetto in quello stesso anno dal Ministero della Pubblica Istruzione per composizioni di musica da camera. Trasferitosi da Cagliari, insegnò Armonia, Contrappunto, Fuga e Composizione a Milano (1952-57) e a Roma all'Accademia di S.Cecilia (1957-59). Diresse poi il Conservatorio di Cagliari e dal 1963 al 1975, anno di pensionamento fu, su sua richiesta, insegnante di alta composizione al Conservatorio di Parma. Grande didatta, elaborò diversi testi ancora oggi base di studio in numerosi conservatori. Tra i suoi allievi, ricordiamo C.Togni, N.Castiglioni e G. Facchinetti.
- 3 Impressioni per flauto in Sol e pianoforte
- 4 Bagatelle per fiati
- Canzona
- Concerto incompiuto
- Contrappunti per tre chitarre
- Fantasia per 6 tromboni e bassotuba
- Fantasia per tre chitarre
- La Barona
- La Bigia
- La Marchesa
- La Spavalda
- Partita per oboe e archi
- Quattro duettini per due chitarre, op. 224
- Sedici trii per 3 tromboni
- Sinfonietta per archi
- Sonata a tre per oboe, clarinetto e fagotto
- Sonata II per tre chitarre
- Sonata quinta
- Toro
- Trio per tre chitarre, op. 228